Andrea

Piacere, mi chiamo Andrea, e lavorare con Why Not ha cambiato il mio punto di vista su cosa significhi essere un educatore. Prima, lavoravo in un centro diurno per disabili, dove svolgere questo ruolo vuol dire assistere le persone nei bisogni quotidiani. Ovviamente non mi bastava, quindi, quando Davide Minola mi ha parlato di Why Not, ho colto l’occasione di provare qualcosa di nuovo.

Ho dovuto reimparare da capo. All’università non mi avevano spiegato cosa volesse dire essere un educatore in un contesto come questo. Il mio compito è preparare delle persone con svantaggio ad entrare in un mondo, quello del lavoro, che segue determinate regole anche a livello sociale, la puntualità, la cura della propria persona… Devo trasmettere queste regole senza cadere nella forma mentis dell’assistenza, ma favorendo la loro autonomia. In più, trovo soluzioni (insieme allo staff della cooperativa) che aiutino le aziende a venire incontro alle esigenze delle persone e le persone a venire incontro alle richieste delle aziende. E mi tengo informato su leggi e bandi… Praticamente, imparo sempre qualcosa.

Il bello di Why Not è che non esiste un noi educatori e un voi, siamo tutti colleghi. Spesso, sono addirittura le persone più fragili le prime che si ricordano di integrare i nuovi arrivati. Per il futuro, spero che qualcuno raccolga quello che ho fatto in questi anni e che lo migliori.

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